Siate Santi come IO sono Santo

Paolo VI : <<Gli uomini del nostro tempo non hanno bisogno di maestri, ma di testimoni.>>
1 Cor 3, 16 : <<Non sapete che siete Tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?>>
Il Signore a Mosè : <<Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono Santo.>>
Bollettino Salesiano : <<Delle cose divine, la più divina è quella di cooperare con Dio a salvare le anime.>>
Don Bosco : <<Non è la scienza che fa i santi, ma la virtù. Senza la pazienza non possiamo farci santi. Santifica gli altri santificando te stesso>>
San Paolo : << Santità per santificare è lotta contro il peccato e le tentazioni, ma anche sopportazione di ogni tribolazione fino all'EROISMO>>
"Santo", "Qadosh" in ebraico è un termine complesso che sta ad indicare "lontano dal profano" cioè sia "perfezione" che "consacrazione". Nel momento in cui decidiamo di accettare liberamente di essere quel riflesso divino, quell'immagine di Dio che la Genesi ci dice essere presente in ogni essere umano dall'atto della creazione, allora la nostra libera scelta non può e non deve rimanere, secondo il Levitico, una questione puramente formale, di semplice presa di coscienza di una ontologia comunque esistente indipendentemente dal nostro riconoscimento. L'atto di libero arbitrio di accettare pienamente il seme divino che risiede nell'uomo deve essere atto di piena, totale consacrazione del singolo all'opera di emersione di quell'immagine di perfezione che il Padre ci ha donato nel Suo imprinting e che riposa in potenza in ciascuno. La consacrazione, la santità, diventa, dunque, lo sforzo singolare di passaggio da potenza ad atto in tale rispecchiamento, uno sforzo che si esplica primariamente nell'esercizio di equità e giustizia, con il riconoscimento dei sei diritti altrui fondamentali di vivere, di possedere, di lavorare, di vestirsi, di asilo e di dignità umana e nell'accettazione dei doveri, specialmente verso chi è più debole. Questa, allora, diventa la via "di santità" per attualizzare l'"imago Dei" di cui siamo portatori e per partecipare al grande piano divino di costruzione di quel Regno veniente che già esiste "in nuce" in ognuno di noi.
